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Campo jetting Galleria Scianina

La sua applicazione è tutto sommato abbastanza recente collocandosi, in Europa e negli Stati Uniti, dalla fine degli anni settanta dopo la sua importazione dal Giappone paese nel quale è utilizzata dagli anni sessanta, sotto il nome di “Chemical Churning Pile”, acronimizzato in CCP. A sua volta il Giappone aveva sviluppato la tecnica sulla base delle prime sperimentazioni inglesi risalenti agli anni ’50. Lo sviluppo dell’applicazione in Italia, paese notoriamente fragile dal punto di vista idrogeologico, risale dai primi anni ottanta; la versatilità della tecnologia jet-grouting ne ha permesso un largo impiego in molteplici e disparate situazioni.

Successivamente ai suoi esordi la tecnica si differenziò in molteplici varianti mirate ad ottimizzare il trattamento dei diversi tipi di terreno nelle differenti condizioni geotecniche in sito.

Attraverso il jet-grouting il terreno in sito viene disgregato, rimescolato e combinato con le miscele cementizie, allo scopo di ottenere il prodotto strutturalmente desiderato.

In particolare la realizzazione di un volume di terreno consolidato con Jet-Grouting richiede la modificazione del “fabric” strutturale del suolo, l’evacuazione di un “refluo” di lavorazione e l’introduzione in sito di un legante (miscela cementizia) per la costituzione del terreno consolidato.

Le fasi di lavorazione della tecnica e l’attrezzatura utilizzata sono (vedi Fig. 1):

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Fig.1 - Principali sasi esecutive del metododio Jetting

1) perforazione di un foro di piccolo diametro (100÷200 mm) fino all’estremità del trattamento desiderato

2) iniezione con pompe ad altissima pressione della miscela cementizia fluida attraverso una o più valvole d’iniezione posizionate sul “monitor” all’estremità della batteria di aste di perforazione

3) estrazione lenta delle aste con simultanea rotazione angolare delle stesse, a formare il volume di terreno consolidato desiderato.

In presenza di terreni granulari, al fine di diminuire la porosità efficace e di innalzare le caratteristiche geomeccaniche, è possibile, sia in aree di versante che di pianura, abbinare alla tecnologia fin qui descritta la tecnica del jet grouting. Con opportune metodologie di perforazione (mud motor) si può inoltre intervenire anche in presenza di rocce porose a ad elevato grado di fratturazione e comunque in tutti quei terreni indicati in letteratura come hard-soil soft-rock..

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