microtunneling_2Il microtunnelling è una tecnologia no dig idonea per la posa in opera di nuove condotte, che consente attraversamenti in galleria di strade, ferrovie, corsi d'acqua, zone soggette a tutela abientale, ecc.
La tecnologia del microtunnelling si può considerare una evoluzione di quella spingi tubo nasce grazie alla correlazione ed allo studio di queste due forme con la tecnica della TBM  
L'elemento principale del microtunnelling e il microtunneller che è uno scudo telecomandato munito di una fresa rotante che disgrega il materiale durante l'avanzamento.
In funzione delle condizioni geologiche si utilizzano teste fresanti diverse:
Le principali parti componenti il sistema di microtunnelling sono:

energysiteOggi, oltre l'80% dell'energia utilizzata nel mondo viene prodotta bruciando combustibili fossili (petrolio, carbone, metano); è ormai accertato che gli impianti che utilizzano combustibili fossili generano gas inquinanti i quali, una volta immessi nell'atmosfera, danneggiano l'ambiente. Ma anche gli impianti di riscaldamento, le centrali termoelettriche, gli inceneritori e le industrie in generale emettono nell'atmosfera elevate quantità di gas inquinanti, generando, nelle città e nelle zone industriali, fenomeni come lo smog fotochimico e le piogge acide , e contribuendo allo stesso tempo allo sviluppo di fenomeni che si ripercuotono su tutto il pianeta, come l'aumento dell'effetto serra e i possibili cambiamenti climatici .

Negli ultimi anni molto è stato fatto per fronteggiare questi problemi: dall'impegno a perseguire un modello di sviluppo sostenibile, alla ricerca degli strumenti più adeguati per conciliare la crescente domanda di energia con la salvaguardia dell'ambiente

ITALSONDA grazie all'esperienza accumulata nel settore delle ingegnerie delle infrastrutture
nel corso di alcuni anni è impegnata attivamente nel anche nello sviluppo del settore delle Green Energy
la società ha avviato all'interno del propria organizzazione uno staff di esperti atti ad offrire servizi di ingegneria, di commercializzazione e di installazione di sistemi ed impianti di energia rinnovabile quali : solari fotovoltaici e solari termici, eolici, e mini idraulici unitamente a tutte le componentistiche relative e alle apparecchiature a ed ai sistemi collegate.

Grazie agli oltre 25 MW installati nel corso degli ultimi 2 anni producendo circa 30.000 MWh annui sufficienti a soddisfare i consumi di circa 11.000 famiglie italiane e ad evitare l'emissione in atmosfera di17.500 tonnellate di CO2 , la società oggi può operare con massime garanzie di sicurezza in base agli rigidi standard di qualità europea
La società tratta anche altre tecnologie energetiche sviluppando tra l'altro una rete di personale di consulting and investors in Italia che all'estero e sulla base di accordi con società multinazionali italiane e estere, ITALSONDA è in grado di far fronte alle richieste ed allo soddisfacimento dei propria clientela adottando la formula chiavi in mano.

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Il programma di indagine geognostica deve essere adatto all'entità del problema e alla natura del terreno, con un ponderato compromesso tra esigenze tecniche ed economiche. Col crescere dell'importanza e della delicatezza dell'opera da realizzare, ed aumentando la complessità geotecnica del problema, si giustificano indagini sempre più accurate. L'incidenza sulla spesa globale sarà minima in rapporto ai vantaggi che ne potranno derivare, evitando progettazioni troppo cautelative o altrimenti ben più costosi interventi di salvaguardia derivati da errate ipotesi di calcolo. E'quindi evidente che in campo geognostico le indagini assumono un ruolo di fondamentale importanza e decisivo ai fini della risoluzione dei problemi.


In termini generali, gli obiettivi primari di un'indagine geognostica sono volti alla determinazione:

  1. Della stratigrafia del sottosuolo
  2. Delle sue principali caratteristiche fisico-meccaniche
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I mezzi sperimentali a disposizione sono molteplici e devono essere programmati, ogni volta, in base ai termini specifici del problema.

Tra le indagini in sito troviamo innanzi tutto, i sondaggi con prove penetrometriche dinamiche e statiche, capaci di fornire informazioni (con continuità verticale) per un'utile determinazione dei parametri del terreno. Accanto a questi metodi di ricerca tradizionali

Ital Sonda ha messo a punto nuovi e rivoluzionari metodi di acquisizione dati attraverso l'uso di perforazione a distruzione del nucleo con perforatrici strumentali. Con questo sistema si possono avviare studi più approfonditi delle proprietà fisico meccaniche del terreno utilizzando prove scissometriche, dilatometriche, pressiometriche e di carico su piastra.

Per quanto concerne le caratteristiche idrauliche possono essere testate prove dirette di permeabilità o con micromulinello. Misure indirette di tipo geofisico, consentono infine di valutarne i moduli di taglio dei terreni attraverso la determinazione della velocità delle onde sismiche.

Tra le indagini di laboratorio, Ital Sonda si avvale dei più completi e sofisticati laboratori del territorio italiano sommando, insieme alle più comuni prove di classificazione (prova granulometrica, di densità e di consistenza) prove per la determinazione delle caratteristiche meccaniche (prove edometriche, di compressione e di taglio) e per le caratteristiche idrauliche (prove di permeabilità diretta ed indiretta).

Il drenaggio viene universalmente definito come un abbassamento temporaneo o permanente del livello della falda acquifera nei terreni. A tutt’oggi, però, anche se la parola drenaggio ha una definizione univoca essa viene usata per definire tecniche e metodologie molto diverse nella loro finalità. Sulla base di una classificazione litologica si distinguono:

1) DRENAGGI IN ROCCIA

2) DRENAGGI NEI TERRENI SCIOLTI.

Mentre i primi sfruttano tecniche sofisticate e complesse per eliminare le acque e i loro potenziali di rischio nelle grandi opere di ingegneria e nello sfruttamento di giacimenti minerari, i secondi utilizzano tecniche più comuni con molteplici finalità.

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Particolare dei tubi per realizzazione di dreni orizzontali

I drenaggi nei terreni sciolti si possono dividere in:

- drenaggi geotecnici. Influenza sulle falde acquifere per aumentare la resistenza dei terreni (consolidazione) e la

stabilità (frane, smottamenti, etc);

- drenaggi agricoli. Influenza sulle falde acquifere per bonificare terreni e renderli idonei all’agricoltura;

- drenaggi permanenti. Raccolta di acque per gravità con appositi reticoli drenanti al di sotto di manufatti e opere stradali;

- drenaggi provvisori. Influenza temporanea sulle falde acquifere per la costruzione di manufatti e opere di ingegneria che richiedono scavi al di sotto del livello di affioramento delle falde.

L'installazione dei dreni orizzontali sta trovando sempre più largo impiego da Ital Sonda soprattutto nei risanamenti idrogeologici la dove si presentano gravi problematiche di innalzamento della falda o scorrimento di masse di terreni su superfici a diverso gradi di permeabilità. La saturazione dei terreni in zone anche superficiali possono essere dovute sia all'infiltrazione di acque meteoritiche che alla sempre più frequenti perdite nelle reti idriche sotterranee. In tale circostanze si possono verificare infiltrazioni di acqua sia nelle zone di fondazione che nei locali seminterrati degli edifici causando l'instabilità degli stessi.

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Installazione tipo di una stazione di pompaggio Wellpoint

La tecnica dell’ abbassamento del livello di falda verticali è affrantato da Ital Sonda mediante l'installazione di una serie di dreni orizzontali (con disposizione a raggiera o parallela) confluenti in un pozzo principale di raccolta collegato a loro volta stazione di pompaggio definita well point mediante questa tecnica si riesce a dare un abbasamemnto costante della falde del sottosuolo il qule una volta entrato in funzione, provocherà un abbassamento della falda freatica creando cono di influenza raffigurato in una porzione di terreno drenato a forma di cono rovesciato.

Per la progettazione di un impianto di drenaggio è di capitale importanza l'individuazione del modello idraulico del sottosuolo che può essere ricostruito con la verifica delle seguenti caratteristiche:

  • Condizioni stratigrafiche dei terreni interessati rilevate fino ad una profondità almeno doppia rispetto a quella di scavo
  • Permeabilità dei terreni interessati rilevati mediante prova in situ
  • Interdipendenza della falda acquifera con le condizioni idrologiche circostanti (corsi d'acqua, condotte, drenaggi permanenti, etc.) e con la logistica del cantiere.

I drenaggi nei terreni sciolti si possono dividere in:
- drenaggi geotecnici. Influenza sulle falde acquifere per aumentare la resistenza dei terreni (consolidazione) e la stabilità (frane, smottamenti, etc);
- drenaggi agricoli. Influenza sulle falde acquifere per bonificare terreni e renderli idonei all’agricoltura;
- drenaggi permanenti. Raccolta di acque per gravità con appositi reticoli drenanti al di sotto di manufatti e opere stradali;
- drenaggi provvisori. Influenza temporanea sulle falde acquifere per la costruzione di manufatti e opere di ingegneria che richiedono scavi al di sotto del livello di affioramento delle falde.

Sin dai tempi più remoti l'uomo ha avuto il bisogno di vivere in zone geograficamente ricche d'acqua, ma quando la natura impervia non dava la possibilità di trovare questa fonte primaria di sussistenza, ebbe la necessità di andarla a trovare, intuendo che il sottosuolo poteva rappresentare per lui una fonte di enorme ricchezza e di sussistenza per l'intera comunità. Già dai tempi degli antichi romani si ebbero le prime testimonianze della costruzione di pozzi "scavati a mano". Col passare dei secoli e soprattutto verso la fine del XX secolo la tecnologia, la scienza , l'ingegneria andarono sempre più evolvendosi dando luogo alle prime invenzioni meccaniche con la costruzione artigianale delle prime trivelle per la perforazione del sottosuolo. Dopo cento anni di innovazione tecnologica e grazie alla ricerca innovativa delle attrezzature, le ricerche idriche non rappresentavano più una problematica insoluta. L'esecuzione di pozzi trivellati, come tipologia lavorativa, rappresenta forse il primo stadio nel settore della trivellazione. In Sicilia le prime ricerche idriche con trivelle meccaniche si ebbero alla fine della seconda guerra mondiale.

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Impianto Derrick per Ricerche idriche- Ragusa 1958

Nello stesso tempo, verso il 1950, nasceva una nuova realtà Ital Sonda che realizzava i primi pozzi per la ricerca d'acqua, grazie alle commesse di vari comuni isolani. L'esecuzione di tali pozzi avveniva mediante torri di perforazione denominate "Derrick", con le quali si potevano raggiungere profondità elevatissime fino a 900 mt. Dopo 50 anni di esperienza lavorativa e di ricerca innovativa, le attrezzature, sempre più all'avanguardia, hanno contribuito palesemente al miglioramento delle prestazioni, alla velocizzazione di esecuzione ottenendo, in definitiva, una produzione che rispecchia lo standard di mercato mondiale. Oggi Ital Sonda, forte di questa ideologia e tradizione che la contraddistingue come una azienda storica nel campo della trivellazione, realizza i propri lavori attuando il principio di diversificazione delle tecnologie operative. Con tale principio, Ital Sonda utilizza le proprie attrezzature in relazione alla natura del terreno, alla profondità, alle difficoltà morfologiche tecniche e meccaniche dei terreni da attraversare . Infatti, se per terreni di tipo alluvionale si realizzano pozzi sfruttando il principio delle forza di infissopercussiva mediane magli meccanici di elevato peso; si passa alle sonde rotative che utilizzano un movimento rotopercussore in presenza di fluidi di perforazioni coadiuvati da aria ad altissima pressione, per quei terreni di conformazione rocciosa e comunque per raggiungere profondità di centinaia di metri nel sottosuolo

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Ital Sonda team - Consolidamento statico delle strutture di sottofondazione

Con la presente si vuole dare un rapporto semplificato e descrittivo delle norme da attuare per le costruzioni antisismiche, un esempio con il quale Ital Sonda è impegnata a dare alla propria commitenza,una risposta a qualsiasi consulenza tecnica e commerciale per tutte quelle attività, in cui l' antisismica è di fondamentale importanza per la sicurezza e la tranquillità abitativa di ogni individuo.

NORME ESSENZIALI

L. 02/02/1974 n° 64 “Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche”


DM 03/03/1975 (2 decreti) 1) “Approvazione delle norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche.” 2) “Disposizioni concernenti l’applicazione delle norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche.”


DM 24/01/1986 “Norme tecniche relative alle costruzioni sismiche.”

CRITERIGENERALI

La L 64 fissa i principi generali delle norme tecniche da rispettare nella realizzazione di costruzioni ricadenti in zona sismica.Prevede l’emanazione di decreti successivi inerenti l’aggiornamento delle norme tecniche e dell’elenco dei Comuni ricadenti in aree sismiche. Vengono attraverso questi istituiti tre Gradi di sismicità, assegnati ai comuni di 1°, 2°, e 3° categoria sismica: S=12, S=9 e S=6 (alta, media e bassa sismicità), utilizzati nel calcolo del Coefficiente d’intensità sismica C = (S-2) / 100 La legislazione regionale dell’ER, si limita a recepire le direttive nazionali (con qualche semplificazione di carattere puramente amministrativo) ma impone la redazione di una Indagine Geologica per l’approvazione degli strumenti urbanistici dei singoli Comuni.

FONDAZIONI

Le caratteristiche del terreno devono essere investigate fino ad una profondità significativa. I calcoli di stabilità del complesso terreno-opera di fondazione devono essere effettuati con i metodi della geotecnica, tenendo presenti tra le forze agenti, quelle orizzontali di natura sismica. In particolare va seguita la norma indicata dal DPR 11/03/88, con particolare attenzione per le zone in pendio, nelle quali l’indagine deve essere estesa convenientemente al di fuori dell’area interessata dalla costruzione. Dovrà inoltre essere prestata particolare attenzione alla possibilità che possano verificarsi fenomeni di liquefazione del substrato. Il piano di posa dovrà essere impostato ad una profondità alla quale non si verifichino variazioni stagionali del contenuto naturale d’acqua del terreno. Il coefficiente di fondazione e, usato nel calcolo del Coefficiente sismico K, viene assunto di norma pari ad 1, ma può raggiungere il valore di 1.3 in ragione del grado di compressibilità del terreno. I risultati delle indagini vanno riportati nella Relazione sulle fondazioni, che deve necessariamente accompagnare il progetto all’atto della presentazione, e che deve illustrare ipotesi assunte, calcoli e grafici.

ADEGUAMENTO DELLE FONDAZIONI

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Schema tipo di adeguamento di sottofondazioni

Lavori di adeguamento delle strutture di fondazione di edifici esistenti, dovranno tendere al raggiungimento dei livelli richiesti per i nuovi edifici. Le verifiche vengono effettuate secondo quanto prescritto dal DPR 11/03/88 riducendo il fattore di sicurezza del 20%. Nel caso di imposta in zona di pendio o limitrofa, dovranno essere effettuate le verifiche di stabilità complessive del pendio e dell’edificio. Se si accerta che il substrato può dar luogo a fenomeni di liquefazione, non si può procedere ad alcun intervento di adeguamento senza prima aver stabilizzato la zona di intervento con i provvedimenti del caso. Gli interventi di adeguamento sulle fondazioni potranno essere omessi, su motivato giudizio del progettista e in seguito a relazione geotecnica, se vengono rispettate tutte le seguenti condizioni: a) nell’edificio non siano presenti nè si siano mai verificati fenomeni di dissesto b) gli interventi non comportino sostanziale alterazione della struttura c) gli interventi non comportino alterazioni delle sollecitazioni trasmesse alle fondazioni d) siano esclusi fenomeni di ribaltamento per azione sismica.

PIANO REGOLATORE GENERALE

Prima dell’approvazione da parte dei Comuni i PRG, varianti e lottizzazioni devono essere presentati al competente ufficio del Genio Civile che ne verificano la compatibilità con le condizioni geomorfologiche del territorio. La legislazione regionale dell’ER, impone inoltre la redazione di una Indagine Geologica per l’approvazione degli strumenti urbanistici.

MURI DI SOSTEGNO

Le verifiche vanno effettuate in ottemperanza alle disposizioni del DPR 11/03/88. Per i muri di altezza superiore ai 3 m, deve essere effettuata l’analisi sismica tramite calcoli approfonditi o utilizzando il criterio di seguito indicato: oltre alla spinta statica F calcolata per i valori di i e di b devono considerarsi anche altre due forze: 1) Incremento di spinta sismica, pari alla differenza tra la forza sismica Fs e quella statica F (DF = Fs - F) in cui Fs= A F’ ove A = cos2 (b+J) / (cos2 b cos J) ; J = arctg (C) ; F’ = spinta calcolata per i’ = i +J e b‘ = b + J Il punto di applicazione di tale forza sarà pari a 2/3 dell’altezza del muro, a partire dalla base. 2) Forza d’inerzia orizzontale Fi = C W con C = coeff. int. sismica, W peso del muro

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